Renzo Destini: Eugenetica e destino dell’Universo

Bacco Artolini Karel Thole Asimov art Il crollo della Galassia centrale

Renzo Destini: Eugenetica e destino dell’Universo

Remix Karel Thole- Il crollo della Galassia centrale

intervention by Bacco Artolini on illustration by Karel Thole (1960) with  “Annunciazione” by Biagio D’Antonio (1475 circa).

Eugenetica e Destino dell’Universo

L’universo è fatto di forme leggibili attraverso i numeri. L’insieme della forme vanno a costituire i simboli, primi mattoni degli elementi percettivi. I simboli coordinati creano la materia e la materia origina la vita organica.

Il Destino all’interno di questo telaio, è il perimetro delle geometrie compositive. In funzione della natura della geometria selezionata, il percorso è segnato.

Le forme non sono però statiche: esse si muovo, si evolvono, si intercambiano. Il movimento è dovuto all’inerzia della materia, conseguenza della loro presenza. La Materia Oscura, come reazione vincolare originata dallo stampo vibratorio delle geometrie, influenza il movimento delle stesse perseguendo meccanismi autocompensativi.

Succede allora che geometrie si incastrino mettendo in comune sovrapposizione parte dei loro confini…a questo punto, la materia oscura artefice del movimento rimane incastrata tra le forme; addensandosi sempre di più genera quelle distorsioni che divengono il ponte per passare da un perimetro all’altro. Ecco quindi sorgere delle occasioni e delle possibilità per modificare le nostre sorti anche quando la forma è già stata scelta. Mentre il Destino assoluto interessa le stesse geometrie a livelli impensabili, nei punti di convergenza, agisce una componente dello stesso: la Provvidenza.

La Provvidenza è quindi in grado di modificare le sorti degli elementi sottoposti alla natura delle geometrie, ma non può agire a livello delle sorti delle stesse geometrie, su cui invece opera il Destino assoluto.

La vita intelligente è l’esempio applicativo della Provvidenza: gli schemi naturali parlano di selezione per competizione e/o collaborazione. Le leggi della natura sono l’elemento di influenza del futuro della stessa vita. L’Essere Umano è in grado di uscire da questo schema…attraverso la conoscenza delle dinamiche genetiche operate dai geni, strumenti applicativi dei simboli complessi, è in grado di decidere. Non si tratta però di una decisione assoluta e definitiva, in quanto l’ambiente è elemento di forte influenza perennemente in balia dell’inerzia geometrica.

L’Uomo è allora in grado di contribuire “artificialmente” a quanto la Provvidenza avrebbe potuto casualmente generare. La manipolazione genetica è una “fuga” concretamente tangibile, ma l’Essere Umano in quanto soggetto che vive l’esperienza dell’universo sapendo di viverla, agisce sulla Provvidenza anche in modalità non materiche. Il problema è che spesso lo fa senza saperlo.

La vita di un Uomo è allora distaccata dal Destino dell’Universo, non perché lo sia effettivamente, quanto piuttosto perché gli esseri umani non possono rendersi conto di stare percorrendo un “triangolo”, un “quadrato” o un “cerchio”…l’unica loro percezione è quella di proseguire, ma intanto quell’esistenza nell’universo si muove ed interagisce con altre esistenze. Allo stesso modo, non si rende conto di aver attraversato ponti tra forme differenti ed aver radicalmente mutato il suo percorso.

La convinzione nasce con la progettazione genetica e tecnologica, ma a questo livello l’umanità non si rende conto dell’inesistenza di un determinismo reale e della limitatezza delle Terre Rare.

Così, mentre l’Uomo sarà convinto di percorrere la strada da lui scelta, l’Universo compirà indisturbato il suo Destino.

Visione:

“Giocare a Jenga da ubriachi”

 

Renzo Destini                                                                                                               22-02-19