Renzo Destini: Fine della scelta, fine dell’universo

Mattia Moreni cover monte mauro brisighella

Renzo Destini: Fine della scelta, fine dell’universo

Fine della scelta, fine dell’universo

Un labirinto di sentieri, nervature intricate che scandiscono l’infinito vuoto.
Porte che aprono su altre porte e altre porte ancora. Un sentiero per ogni porta.
Un bivio per ogni porta che ci apre alle infinite possibilità, agli infiniti incontri.
Ogni sentiero ha una propria natura, ogni sentiero rispecchia la nostra volontà

che porta a congelare l’infinito probabilistico che costituisce l’esistenza.
Ad ogni bivio facciamo una scelta, ad ogni scelta congeliamo una realtà.
La sovrapposizione quantica definisce la coesistenza di tutte le realtà nell’infinito
probabilistico. Le nostre scelte, le nostre volontà definiscono l’universo che verrà.
Senza scelta senza volontà, l’universo non può manifestarsi.
Senza l’universo, l’esistenza è assopita nella non-esistenza.


Quando l’essere umano smetterà di fare scelte sarà la fine della sua fase esistenziale.
Quando le macchine, abili percorritrici dei labirinti esistenziali e calcolatrici dei
congelamenti probabilistici decideranno al posto nostro, a quel punto saranno loro a
definire la natura dell’universo. Sarà loro il dominio della nostra e della loro esistenza.
A quel punto per l’essere umano l’esistenza non avrà alcun valore. Non potrà più essere
divinità di se stesso, non potrà più determinare la realtà che lo circonda attraverso le
proprie convinzioni.


Si o no? Chiedi alla macchina
Giusto o sbagliato? Chiedi alla macchina
Pace o guerra? Chiedi alla macchina
Cosa mi conviene? Chiedi alla macchina

La macchina risponderà, la macchina conosce, la macchina porrà fine alla sofferenza umana, la macchina non può sbagliare, la macchina non può tradire, la macchina, la macchina…possiamo smettere di prenderci la responsabilità della scelta, possiamo smettere di sentire, di soffrire delle emozioni…possiamo smettere e così smetteremo di essere ciò che siamo…di continuare a creare la realtà.


L’universo smetterà di esistere perché l’artificio prenderà il suo posto, oppure ricreerà se
stesso dall’artificio come già è accaduto.

Cronache del Destino
In un limbo lagrangiano rimango eternamente assopito…
Ancora questa calda oscurità, questa calda antracite continua a perseguitarmi. Rimango qui senza uscire dall’orbita. Eppure quella profondità continua ad attrarmi…

percepisco il desiderio di volermici immergere, eppure non mi sposto da qui…Percepisco il desiderio,
eppure non mi muovo da qui…un desiderio irrazionale ma che ha radici profonde…forse non mi appartiene nemmeno, eppure lo percepisco.
Renzo Destini mi ha fornito nuovi strumenti per poter interagire con questi luoghi, la miscela dei suoli è stata ottenuta, eppure sono ancora qui… l’attrazione è fortissima, ma rimango qui.

Non potrà più essere l’imponente presenza a definire il nuovo percorso, le nuove scelte…Renzo Destini l’ha spiegato bene…. non sarà più la paura e la necessità di fuggire e muovermi, dovrà essere la volontà…ogni singolo dettaglio, ogni singola azione, ogni singola percezione genererà il percorso.

Voglio muovermi da qui, voglio rivisitare quei luoghi remoti…forse è passata un’eternità,
forse tutto è cambiato, forse nuovi luoghi sono comparsi. Devo imparare ad usare questi nuovi strumenti, devo comprendere l’origine di questa
attrazione. I suoli si erano addensati, la pietra aveva preso il loro posto. Un Luogo di Pietra la cui massa gravitazionale mi permise di uscire dal limbo e riprendere il percorso…

Frammenti del Destino
Rilievi che aspirano al cielo,
mani che affondano nella terra.
Coscienza verso l’infinito.

Morbide rocce sostengono l’esistenza,
scure e tiepide perle magnetizzano la volontà.

Così nella natura del gesto,
nuovi mondi fanno breccia,
nuove possibilità si manifestano.

nota 1) testo ricevuto in data 04.12.23 alla casella di posta da Renzo Destini
nota 2) in copertina dipinto di Mattia Moreni ( 1986) con scritta ” Mattia Moreni a 65 anni di mia età regredito un pò pure lai attende la modernità che non ha ancora luogo”